Pratiche del tempo del Solstizio d’Inverno
Dea Oscura cavalca i gelidi venti invernali, volando nel cielo notturno sopra città, acque e campi desolati, in compagnia del suo corteo di spiriti e fate.
Tutta la natura è immersa nella sua oscurità, mentre il ghiaccio e la neve ricoprono ogni cosa. Ovunque regna il silenzio, un senso di stasi ma, nonostante la morte apparente, sotto il manto di neve e sotto la terra nell’oscurità più profonda, germoglia la luce che, in attesa del suo sviluppo in primavera, riposa nel grembo di Dea acquisendo forza e nutrimento.
Questo è il tempo del riposo e del sonno rigeneratore: invitati dal periodo stesso e dalle sue energie, è il momento perfetto per prendersi una pausa e per dedicarsi ad attività meditative e di rilassamento, tra cui la lettura di un buon libro, la scrittura, il ricamo, il cucito, e molte altre ancora.
Col passare dei secoli l’uomo si è sempre più allontanato dalla natura di cui fa parte e, complice anche il consumismo natalizio, proprio in questo periodo dell’anno si è circondato ancora di più di luce artificiale ma anche di attività (esempio la corsa agli acquisti dei regali o gli infiniti impegni con amici e parenti) che, raggiungendo il loro apice proprio in questa stagione, sono portatori di maggiore stress, ansia e frustrazione.
Attraverso i doni oscuri del solstizio d’inverno, e della sua stagione, possiamo lavorare con la nostra ombra, comprendendola, e al tempo stesso coltivare i nostri doni interiori, tra cui speranza e ottimismo, per la luce bambina che rinasce dentro e fuori di noi. Come l’astro solare anche noi possiamo, al momento giusto, rinascere rinnovati e rigenerati, grazie all’oscurità.
Oltre alle tradizioni più classiche, sopravvissute nelle usanze del Natale cristiano (allestire l’albero solstiziale, appendere corone e ghirlande, scambiare doni, ecc…), si può accedere alle energie di questo periodo tramite tante altre pratiche, tradizioni e riti basati sulla stagione.
Per entrare in maggiore armonia con le energie del tempo del solstizio d’inverno, ecco qualche pratica consigliata:
-Decorate il vostro altare personale con simboli, elementi, immagini, colori o statue che richiamano le energie, gli animali, le creature e le divinità del periodo. Potete dedicarlo a Dea quale Signora dell’Aria e della purificazione oppure ad altri suoi aspetti legati alla stagione, per esempio Dea come luce bambina che rinasce dall’oscurità. Potete dunque aggiungere vischio (attenzione se possedete animali in casa), agrifoglio, pungitopo, così come piume, ventagli, e altri oggetti in base all’aspetto della stagione che più vi chiama, su cui concentrarvi. Mantenetelo pulito e in ordine, sistemandolo almeno una volta a settimana;
-Ogni giorno accendete candele, spruzzate profumi o bruciate incensi alle divinità e agli spiriti del periodo come offerta, chiedendo il loro supporto e aiuto per ottenere maggiore chiarezza, conoscenza, idee, immaginazione, silenzio sacro, meditazione e purificazione;
-Tre giorni dopo il solstizio invernale, che nel 2022 cadrà il 21dicembre, alzatevi all’alba e osservate il sole che sorge, meditando sulle sue qualità e sul suo cammino: dopo l’apice dell’oscurità, dopo tre giorni che sembrava immobile nella sua posizione, ecco che guadagna sempre più nuova forza e luce, avviandosi verso la sua massima potenza (solstizio estivo);
-Celebrate questo periodo in compagnia di amici e parenti, accendendo falò o piccoli fuochi (prestando sempre attenzione, soprattutto se fatto in natura), lavorando con l’elemento fuoco. Ispirandovi a tradizioni popolari come il panevin (un’usanza della provincia di Treviso, che prende vita ogni anno la sera del 5 gennaio), potete bruciare tra le sue fiamme un simbolo che rappresenta ciò che volete lasciare andare del vecchio anno. Potete benissimo utilizzare un foglio di carta su cui scrivere il tutto, caricarlo e poi donarlo al fuoco;
-Onorate non solo la vostra ombra ma anche il vostro bambino interiore, quella parte di voi che chiede attenzioni. Ricordate come vi sentivate in questa stagione, colmi di attesa e speranza nel vedere Babbo Natale, la Befana, nel scartare i regali, nell’aspettare la neve. Rendete grazie e sorridete;
-Più che pulizie di primavera, possiamo dire pulizie invernali: iniziate a fare ordine nella vostra vita. Osservate gli oggetti, vestiti, gioielli, che possedete in casa. Senza scuse, lasciate andare tutto quello che non utilizzate più, tutto quello che non vi da più piacere. Aprite ogni cassetto e armadio, e fate ordine e pulizia. Potete aiutare chi ha bisogno donando i vostri vestiti inutilizzati;
-Non scordate gli animali: lasciate semi o frutta nel vostro giardino, così da sfamare uccelli e non solo, durante questa rigida stagione;
-Dedicatevi più che mai alla purificazione, personale e della casa, utilizzando il metodo che preferite. Potete utilizzare il vostro ventaglio, il suono o il canto, oppure spruzzare colonie esoteriche o bruciare incenso (perfetto l’olibano), così come bruciare salvia, iperico, rosmarino (piante che hanno in sé l’energia di purificare luoghi e persone);
-Concedetevi del buon riposo, magari sorseggiando una buona tisana speziata (o una buona cioccolata calda o del vin brûlé) mentre vi dedicate alla lettura di un buon libro;
-Passeggiate in natura, osservate il paesaggio e bevetelo con tutti i vostri sensi. Percepite il suo silenzio, la sua morte apparente e lasciate spazio alle vostre sensazioni, e riflessioni;
-Dedicatevi alla meditazione, chiedendo a Dea di aiutarvi nel sviluppare la vostra vista, non solo esteriore ma anche interiore, i vostri doni psichici. Ungete il vostro terzo occhio con olio essenziale di lavanda, oppure di rosa, con l’intento di far sbocciare le vostre capacità e di vedere con chiarezza oltre il velo dell’illusione;
-Se lo volete, dedicatevi alla tessitura. Lavorate a maglia, all’uncinetto, al ricamo, concentrandovi sulla realtà che volete creare. Potete anche creare il vostro acchiappasogni, con l’intento di dare forma al vostro sogno;
Buone pratiche! Testo di Morgana Marco Vettorel, per il Tempio della Grande Dea Serpente – Hekate e Athena, vietata la riproduzione senza il consenso dell’autore (ma gradita la condivisione)
